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A047 Licei Scientifici, Eliminazione della A047 dai Licei Scientifici

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heidi.1
view post Posted on 16/11/2009, 19:03




Un bel rebus che solo i sindacati possono risolvere. ..
 
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maritaa
view post Posted on 24/11/2009, 13:46




Stamattina a scuola ho sentito dire che hanno deciso di accorpare a049 con a047. Pensate che ci siamo.....? Avete notizie recenti?
 
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cappottino123
view post Posted on 24/11/2009, 14:49




Cara Maritaa in questo periodo si sentono molte cose. Non conosco la natura della tua informazione; te lo dico con il massimo rispetto: la gente a volte riporta allo stesso modo chiacchiere e notizie vere. Tuttavia potrebbe anche essere vero ma finchè non lo vedo scritto mi concedo il beneficio del dubbio.

Nel sito di Indire www.indire.it è aperto il confornto sulla riforma dei licei. In questa pagina potete lasciare i vostri commenti: http://nuovilicei.indire.it/content/index....789&id_cnt=7848
Visto che il confronto è aperto sulla riforma dei licei direi di rispettare la natura di tale servizio tralasciando gli aspetti più strattamente sindacali del problema delle c.d.c. e soffermandosi, se credete, sull'importanza di prevedere all'interno del percorso liceale degli insegamenti che privilegino la specificità e l'unicità della disciplina, un patrimonio questo che è e deve essere portato avanti dagli insegnanti della sola Matematica.

Per Maritaa, posso chiederti, se puoi, di essere più specifica sul tuo post precedente?
 
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FAN47
view post Posted on 25/11/2009, 13:45




POSSIAMO PENSARE IN POSITIVO???
dal forum indire:

Max Bruschi
Non riesco a rispondere “uno ad uno”. Però alcune linee di fondo si intravedono: la prima, un plebiscito verso la separazione delle classi di concorso matematica/fisica; la seconda, la preoccupazione per la A047; la terza, la seconda lingua straniera. Sulla prima questione e sulla seconda, sono già intervenuto presso chi si sta occupando del provvedimento sulle classi di concorso. Sulla terza, il rinvio è alla quota di autonomia che consente ampiamente alle istituzioni scolastiche di intervenire per prevederla. Chi chiede più ore di una o più materie dovrebbe (come han fatto alcuni) suggerire a discapito di che cosa. Credetemi, non è affatto semplice consegnare un quadro ordinamentale di buon senso, che poi le istituzioni scolastiche possono comunque modificare.

commento del 24 Nov 2009, alle ore 23 06

 
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cappottino123
view post Posted on 26/11/2009, 21:23




Direi di sì, anche se non so in che modo interpretare la rassicurazione del prof.Bruschi. In altri casi ha parlato di "provvedimento ponte in attesa che vengano definite lauree magistrali ad hoc per l'insegnamento". Faranno un decreto su come impiegare coloro che sono ormai di ruolo con le vecchie c.d.c.? Il provvedimento sarà già con le nuove lauree magistrali e conterrà norme transitorie? Articoleranno direttamente la A047 sul biennio come prima? Spero tanto che l'autorevolezza del prof.Bruschi sia una garanzia sufficiente, intanto continuerei a tenere gli occhi aperti visto che nei prossimi giorni ci dovrebbero essere aggiornamenti: i tempi stringono per il ministero se vuole far partire la riforma quest'anno.
 
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FAN47
view post Posted on 30/11/2009, 15:15




203 - Paolo Ferratini


Provo a rispondere sinteticamente ad alcune questioni poste sinora nel forum, davvero ricco. Classi di concorso: sia per la A047 che per la A042 - ma lo stesso tema vale per Storia dell'arte e per Filosofia -, Il problema evidenziato ci è noto. Il regolamento relativo dovrà subire necessariamente aggiustamenti sostanziali, non solo in ordine ai singoli raggruppamenti, ma più in generale per quanto concerne le situazioni in essere. E' infatti evidente che un conto sono le classi nuove, un altro conto sono i docenti in possesso delle vecchie abilitazioni, per i quali dovrà essere garantito un regime transitorio. In altre parole, nessuno perderà la titolarità a causa della nuova disciplina normativa. Non è da escludere neppure una soluzione ponte come quella prospettata da qualcuno (non ricordo chi, ma se lo vado a cercare mi sparisce la schermata), di attribuire, mediante la soluzione delle "classi atipiche", direttamente alle scuole la facoltà di attribuire l'insegnamento, ove necessario, a docenti abilitati alla singola disciplina, anche al di fuori della classe di appartenenza. Nel merito, su mate e fisica, sono personalmente d'accordo - e mi pare la cosa sia condivisa dagli altri membri della cabina - che si debba andare da tre a due classi distinte (matematica e fisica). Più complessa la questione relativa alle scienze naturali/scienze integrate, sulla quale seguo con attenzione e profitto il dibattito così vivace tra generalisti e specialisti che si sta svolgendo su questo forum. La mia sensazione è che molte cose si possano risolvere nel momento in cui metteremo mano alle indicazioni nazionali sul curricolo. Molti interventi hanno per oggetto il LST. Effettivamente qui ci troviamo davanti ad un bel problema. L'opzione ST, disegnata dal regolamento approvato in prima lettura, è infatti, come qualcuno ha osservato, un ibrido: non è un liceo (troppi i tratti tipici del tecnico, con l'informatica intesa come elettronica, il disegno industriale, senza latino e storia dell'arte...), ma non è neppure un tecnico (l'attuale LST Brocca, cui si ispirerebbe, ha 34 ore, prevede la presenza significativa dei laboratori nonché degli ITP!). Alla fine, risulta sommare le "debolezze" di entrambi. Trovo molto interessante la proposta emersa qui - che riprende in parte gli accenni della relazione di Bruschi in VII Commissione alla Camera - di pensare piuttosto a due opzioni, di pari livello gerarchico, del Liceo scientifico, la prima più piegata sul versante delle scienze sperimentali, la seconda su quello dei linguaggi formali. Quanto alla preziosa esperienza del LST Brocca, mi chiedo se non possa rientrare pià efficacemente nel quadro dell'istruzione tecnica, integrando l'attuale Allegato C del regolamento con una nuova articolazione, che preveda l'inserimento della filosofia nel curricolo. Non è il nome "liceo" che ha attirato tanti studenti, soprattutto in alcune regioni, verso quella sperimentazione, ma le caratteristiche del percorso. E queste, visti i quadri orari (nei tecnici sono previste 32 ore, ci sono i laboratori, ci sono gli ITP), mi pare possano essere molto più garantite in un ITI che non in una filiera liceale.

commento del 29 Nov 2009, alle ore 17 52
 
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cappottino123
view post Posted on 30/11/2009, 20:03




Ho letto poco fa l'intervento di Ferratini: mi sembra che sia un grande passo avanti. Speriamo che ritocchino veramente la bozza. Mi sembra una presa di posizione importante.
 
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heidi.1
view post Posted on 1/12/2009, 18:25




nel liceo classico per i docenti di lettere si hanno due diverse
classi di concorso A-12 e A-13 com’è ora e non è atipico ,
per matematica A-25 invece è atipico e non c’è fisica nel
biennio dei nuovi licei, nel liceo artistico arti figurative fisica
non c’è in tutto il quinquennio la classe di concorso è A-26
matematica e fisica … che malinconia
 
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FAN47
view post Posted on 2/12/2009, 13:38




Mi auguro che vengano divise le due classi di concorso di matematica e fisica, togliendo di fatto la a049 e salvando in questo modo la specificità delle singole discipline.
Ciò salverebbe anche i precari...ridurre il numero di graduatorie, salvaguardando il punteggio acquisito permette di confluire su un numero maggiore di cattedre per supplenze temporanee o annuali, anche se quest'ultime tenderanno a diminuire visti gli innegabili tagli!
 
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FAN47
view post Posted on 3/12/2009, 14:57





Ho trovato il seguente resoconto in rete:

Mobilità 2010-2011: proseguono gli incontri al MIUR
Gio, 03/12/2009 - 06:57
GildaIns - Nella giornata di ieri si è svolto un altro incontro per la manutenzione del testo del CCNI concernente la mobilità sottoscritto il 12 febbraio scorso. Era presente il Dott. Chiappetta che ha preannunciato ad inizio dei lavori l'apertura per il prossimo 9 dicembre del tavolo per le nuove classi di concorso, di cui sarà trasmesso a breve alle OO.SS il testo più recente elaborato dall' Amministrazione, unitamente con i rilievi del CNPI. E' prevista, qualora le nuove classi di concorso dovessero entrare in vigore già dal prossimo anno scolastico, una fase di transizione con organici differenziati fra le prime classi, nelle quali sarà applicata la Riforma, e le restanti classi, finchè la riforma delle Superiori non arriverà a regime. Anche le modalità costitutive delle cattedre e la stessa nomenclatura saranno differenti per le classi prime rispetto alle altre.

Il Dott. Chiappetta in materia di mobilità per il prossimo anno scolastico ha ventilato l'ipotesi, che sarà vagliata dal tavolo di confronto, di prevedere da parte dei docenti interessati l'opzione fra gli insegnamenti tradizionali con una scelta più limitata e quelli relativi alle classi di concorso con ambiti allargati che consentiranno una più ampia scelta di insegnamenti e quindi di istituzioni scolastiche. Altrettanto si dovrà fare con il trasferimento d' ufficio, almeno fino a quando il MIUR deciderà se attivare o meno corsi di riconversione, oppure se i docenti interessati agli ambiti disciplinari allargati dovranno ricorrere all'autoformazione. Di conseguenza sono prevedibili rilevanti modifiche non solo agli organici degli I.I.S. (che, anche a causa delle aggregazioni dovute al dimensionamento, diverranno numericamente preponderanti all'interno della secondaria di secondo grado) per l'unificazione degli organici delle classi di concorso comuni e delle rispettive graduatorie d'istituto, ma anche alle procedure di mobilità e, quindi, alla modulistica, sempre che venga adottato in tempo utile il nuovo regolamento delle classi di concorso. Per la nostra sigla sindacale sarebbe comunque opportuno che la riforma slittasse di un anno come ripetutamente richiesto in sede di confronto politico dal nostro coordinatore nazionale Rino Di Meglio ed ai vari tavoli tecnici dalla nostra delegazione.



Per consentire ai docenti provenienti da altri ruoli di poter aspirare ai passaggi verso le superiori, il dott. Chiappetta ha comunicato alle OO.SS. che sarà invertito l'ordine di pubblicazione dei movimenti della secondaria: infatti le superiori saranno in coda rispetto al primo grado ed ha preannunciato che in sede di utilizzazioni si dovrà prevedere una fase iniziale che contempli l'assegnazione delle cattedre e dei posti rimasti vacanti per i passaggi in uscita a coloro che li avevano richiesti per trasferimento.


In merito all' applicazione del Decreto Brunetta, che incide sulle contrattazioni, il DG del personale del MIUR ci ha tenuto a precisare che nulla cambia per quanto riguarda la mobilità definitiva ed annuale che sono e restano esclusivamente materia contrattuale. Ha precisato, inoltre, che l'eventuale formazione dei docenti titolari di ambiti disciplinari allargati non va confusa con la formazione iniziale che riguarda esclusivamente i docenti immessi in ruolo per la prima volta.

Prima del prosieguo della cosiddetta manutenzione del testo, il MIUR ha consegnato alla parte sindacale gli articoli rivisitati durante gli incontri precedenti. Facendo seguito alla conversione in legge del DL 134/09 - decreto Salvaprecari - si è preso atto della modifica che cancella tutti i docenti a tempo indeterminato dalle GE, ed in particolare i titolari di educazione musicale (A031 e A032) dalle graduatorie dell' A077 strumento musicale e, pertanto, con decorrenza dalla mobilità per il prossimo anno scolastico, fatti salvi gli accantonamenti previsti per gli aspiranti inseriti nella II fascia delle GE, tutti i docenti di ruolo dell'A032 abilitati nello strumento potranno richiedere i passaggi di cattedra, mentre saranno consentiti per la prima volta i passaggi di ruolo ai titolari dell'A031, purchè abilitati nello strumento richiesto.

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FAN47
view post Posted on 8/12/2009, 13:41




La Tecnica della scuola
8/12/2009

Organici diversi tra le prime classi che adottano la riforma delle superiori e le ultime che mantengono l’attuale assetto; pubblicazione tardiva, rispetto alla tradizione, dei movimenti dei docenti della scuola secondaria superiore; allargamento degli attuali ambiti disciplinari d’insegnamento per i docenti che si ritroveranno in soprannumero, attraverso un riconversione full immersion o una sorta di autoformazione assistita. Sono queste alcune delle proposte che il Miur porrà ai sindacati quando il 9 dicembre si siederanno attorno al tavolo tecnico sulla mobilità del prossimo anno scolastico: la trattativa si presuppone impegnativa perché peserà in maniera sostanziosa la non facile gestione delle nuove classi di concorso della scuola secondaria superiore. Rispetto agli ultimi anni, quando il Ccni di mobilità, veniva sostanzialmente replicato, salvo qualche lieve modifica-adattamento, quest’anno il testo subirà quindi importanti variazioni. In questi giorni il Miur dovrebbe aver anche fornito ai sindacati una prima bozza su cui discutere, comprensiva delle osservazioni già fatte nelle scorse settimane dal Cnpi. È ovvio che l’esito dipenderà molto da quello della secondaria superiore: se è vero che il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, continua infatti a dare per scontata la sua applicazione, non è altrettanto ancora chiaro quali saranno le materie che maggiormente verranno più sacrificate e, di conseguenza, produrranno un numero maggiore di soprannumerari. Molto dipenderà, in ogni caso, da quanto le due parti (amministrazione e sindacati) riusciranno a venirsi incontro su un punto: l’allargamento delle materie di potenziale insegnamento. È chiaro che viale Trastevere intenda rendere il “ventaglio” il più ampio possibile: in modo da collocare più facilmente il docente rimasto senza cattedra e, nel contempo, riempire preziosi buchi in organico. In caso contrario, mantenendo le attuali classi di concorso, gli Usp, pur con dei docenti di ruolo da dover “piazzare” perché rimasti privi di cattedra, sarebbero costretti a chiamare i supplenti. Un’operazione che visti i tempi di recessione viene considerata una spesa aggiuntiva da evitare.Ma moltiplicare le abilitazioni ora in possesso dei nostri docenti potrebbe alla lunga rappresentare una mossa poco lungimirante: non basta, infatti, aver svolto un esame all’università per essere in grado di conoscere ed insegnare una determinata materia. Soprattutto perché per decenni ai docenti è stata sbarrata la strada ad insegnamenti similari solo per non aver svolto dei rigidi e inderogabili piani di studi all’Università.Ora però la strada dell’autoformazione rappresenterebbe un toccasana per le casse dello Stato. Ma anche, aggiungiamo noi, un mandare allo sbaraglio dei docenti senza accertarsi se siano in grado effettivamente di farlo. Anche perché laddove la risposta fosse negativa, qualora l’insegnante non si dimostri all’altezza della situazione, le vere vittime sarebbero ancora una volta gli utenti primi della scuola: gli studenti.

Chiaro come il sole che la riforma serve solo e soltanto a fare cassa.
 
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heidi.1
view post Posted on 8/12/2009, 14:39




nuove classi di concorso, incontro sindacati e Miur
il 9 dicembre.

http://www.edscuola.eu/board/viewtopic.php?t=8175
 
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cappottino123
view post Posted on 13/12/2009, 13:59




C'è molto silenzio intorno all'incontro del 9 dicembre. Alcune voci parlano di una riunione del CNPI prevista per il 16 dicembre p.v. Forse, visto che ai sindacati dovrebbero essere stati presentati i primi rilievi del suddetto consiglio, il riserbo è dovuto al fatto che tali annotazioni siano ancora ufficiose. Se poi, come si auspicherebbe, si va verso una riscrittura della bozza non credo che si avrà accesso a tale documento prima della fine di dicembre (forse anche dopo) a meno che non si verifichi una fuga di notizie. Scuriosando in qua e là mi sono reso conto che si dovrà comunque giungere a una revisione sostanziosa del provvedimento, altrimenti:
- A047 (Matematica) fuori degli scientifici
-A051 (Ita+Lat) fuori dagli scientifici tecnologici
-A050 (Ita+Storia) fuori dai linguistici, pedagogici, scienze sociali, formazione
-A036 (Filosofia e pedagogia) perde filosofia alle scienze umane a vantaggio di A037(Fil+Storia)
-A042 (Informatica) fuori dagli scientifici tecnologici
-A049 (Mate + Fisica) fuori dai tecnici agrari, tecnici femminili, tecnici settori servizi
E suppongo che ci siano altre cose di cui non ho tenuto conto.
Migliaia e migliaia di docenti in mobilità forzata. Certo i primi ad accorgersene sarebbero quelli della A047 (biennio), ma piano piano coinvolgerebbe tutti, costringendo a un “balletto” di mobilità in tutte le direzioni, mandando in fumo continuità ed esperienza accumulata.
La soluzione potrebbe essere prevedere l’atipicità dell’insegnamento per chi è già in servizio e pensare ad utilizzare le nuove articolazioni per trasferimenti e immissioni in ruolo. Un’altra potrebbe essere costituire un organico funzionale d’istituto cosicché se un L.S. decidesse di attivare una sezione di tecnologico potrebbe farlo facendoci insegnare la A037, la A051 invece di dover ricorre a nuove figure professionali. Un’altra ancora la separazione di matematica e fisica in due classi di concorso A-25 e A-19 consentendo ai titolari di A-26 di continuare ad esaurimento (fino alla pensione) di insegnare le due materie.
 
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FAN47
view post Posted on 13/12/2009, 15:05




Al momento non è ancora chiaro se la riforma riuscirà a partire!?

Magistrati: sbagliato porre un tetto del 20% agli insegnamenti decisi dai singoli istituti
ItaliaOggi: Licei, il Consiglio di stato boccia il federalismo centralista di Gelmini
13-12-2009
di Antonio G. Paladino


Il Consiglio di stato blocca la riforma dei licei e degli istituti professionali. Le previsioni contenute nel testo dei regolamenti emanati dal ministero dell'istruzione, infatti, sembrano spingersi oltre quanto contenuto nella norma di delega. In particolare, sollevano non pochi dubbi le previsioni riguardo la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche, soprattutto in merito a un mancato coordinamento con le norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche stesse. Manca anche una illustrazione della graduazione del passaggio al nuovo ordinamento (previsto per il prossimo anno scolastico), soprattutto sul versante della tutela degli studenti, i quali, al momento, non potranno che subire la modificazione dell'iter formativo prescelto. Lo ha messo nero su bianco il Consiglio di stato, nel testo del parere n. 7149 del 9 dicembre scorso, con il quale ha sospeso ogni valutazione in merito allo schema di regolamento che reca la revisione dell'assetto didattico, organizzativo e ordinamentale dei licei, così come previsto dall'articolo 64, comma 4 della manovra anticrisi del 2008 (il decreto legge n. 112). Palazzo Spada ha sollevato non poche perplessità sull'impianto contenuto nel testo del regolamento di riforma dei licei presentato dal dicastero retto da Mariastella Gelmini (e, con le stesse motivazioni, ha sospeso altresì ogni considerazione sui regolamenti inerenti la riforma degli istituti tecnici e quelli professionali) , soprattutto ha rilevato che «non è chiaro se il testo predisposto dal ministero si mantenga nei limiti della delega». C'è un punto critico. La norma di delega prevede espressamente la «sola ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei diversi piani di studio e relativi quadri orari». Ma, ad avviso di Palazzo Spada, il testo del regolamento invece, «sembra spingersi ben oltre la mera razionalizzazione dei piani di studio e degli orari», in quanto contiene disposizioni che eccedono tale ambito in senso stretto. Ecco perché, il Consiglio di stato impone a viale Trastevere un chiarimento «indicando su quale base abbia proceduto all'estensione dell'oggetto di delega e se le finalità di contenimento della spesa e di razionalizzazione delle risorse umane e strumentali giustifichino l'ampia revisione operata». In particolare, sotto la lente del collegio è passato l'articolo 10 del regolamento di riforma, quello che stabilisce che la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni, non può essere superiore al 20% del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30% nel secondo biennio e al 20% nel quinto anno. Su questo punto, Palazzo Spada ha sottolineato che il ministero deve chiarire se tale previsione sia stata coordinata con le norme (il dpr n. 275/1999) riguardanti l'autonomia delle istituzioni scolastiche. Altro punto che cozza con l'autonomia delle istituzioni scolastiche riguarda la previsione (regolamentare) di costituire i «dipartimenti per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa» e il comitato scientifico con funzioni consultive per l'organizzazione e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. Su questo punto, Palazzo Spada è perplesso. Queste regolamentazioni sono estranee all'ambito della delega, piuttosto, «sarebbe più coerente con l'obiettivo di realizzare l'autonomia, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all'opportunità di istituire tali organi». Infine, perplessità sul graduale passaggio al nuovo ordinamento. Palazzo Spada stigmatizza che la confluenza dei percorsi liceali e delle sperimentazioni avvenga, per così dire a scatola chiusa.

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80 replies since 20/6/2009, 17:59   6,359 views
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